Kodo Sawaki Roshi (1880 - 1965)
Zazen
“semplicemente seduti”
Non distratti né disturbati da nulla,
dobbiamo
lasciare il corpo e la mente agire e reagire liberamente,
in piena armonia
con la situazione.
Ciò è possibile solo se sappiamo cogliere quello che
l’occasione
rappresenta in ogni istante della nostra vita,
osservando
profondamente noi stessi,
le nostre vere caratteristiche.
La pratica di
Zazen rappresenta da ogni punto di vista questa opportunità.
Principi dello Zen
Dai commenti di Taisen Deshimaru Roshi allo Shōbōgenzō e all'Eihei Koroku di Dōgen Zenji
SHŌDEN NO BUPPŌ "il vero Buddhadharma (Buppo),
ininterrotto tramandamento (shōden)".
"Zazen è la verità cosmica
trasmessa".
"E' Shikantaza, al di là della coscienza personale. In quel
momento il corpo-mente diviene il cosmo stesso, e il cosmo è corpo-mente. Tale è
Shōden no buppō, l'essenza dello Zen, l'essenza delle religioni. Il corpo, la
mente, il respiro divengono unità. Spingere il cielo con la testa, la terra con
le ginocchia... Se la postura è esatta, la coscienza hishiryō appare. La
coscienza segue l'Ordine cosmico".
"Zazen è la forma veritativa trasmessa da
Maestro a discepolo, l'esperienza vitale di Buddha Shakyamuni, il suo carattere,
la coscienza vitale del Risveglio mantenuta tale e quale il primo giorno. Quel
che è trasmesso è il Risveglio di Shakyamuni - né un'idea, né un'esperienza, ma
un nulla vuoto e senza lacune”.
"Dall'India alla Cina, il nostro lignaggio
continuō in Giappone fino a diffondersi in Occidente ai giorni nostri".
Nichi Nichi Kore Koujutsu
(Non c'è giorno che non sia un buon
giorno)
incisione su pietra
di Paolo Taigō Spongia
esposta nel giardino Zen del Tempio Fudenji
SHU SHŌ ICHI NYŌ, L’Esercizio (shu) e realizzazione
(shō) sono unità (ichinyō).
"Shu si riferisce al comportamento,
all'esercizio, all'azione. Ha due significati: ‘studiare, apprendere’ e
‘ritornare all'origine’. Shō: risvegliarsi, comprendere, prendere coscienza. A
partire da pensieri buoni o cattivi, limpido sgorga il Risveglio. Attenti alla
postura - la bocca, le mani, la coscienza... - shu è anche shō ed attiene a
tutte le azioni della giornata - i due non sono mai separati".
"Se
abbandoniamo ogni cosa e non ci aspettiamo niente, il vero Risveglio originale
ci riempie le mani...Attraverso il corpo si realizza la vera pratica - saggezza
piena, perfetta".
SHO BUTSU ICHINYŌ, "Tutte le forme di vita (sho) e
Buddha (Butsu) sono unità (ichinyō).”
"Fra me e Buddha, fra Dio e me non c'è
punto di giunzione nè di separazione. Buddha entra in me, l'ego entra nel
Buddha. Tutto il cosmo entra in me, l'ego entra in tutto il cosmo. Il soggettivo
e l'oggettivo s'interpenetrano". "A livello del Risveglio, non c'è differenza:
ku soku ze shiki. A partire da ku - esistenza senza noumeno - i fenomeni (shiki)
appaiono. Ma dietro, in fondo, non c'è sostanza: Buddha, come gli esseri
senzienti, non hanno sostanza." "La vostra postura è Buddha, Dio".
JIJUYU ZANMAI, "il Samadhi (Zanmai) della propria
(ji) piena gioiosa soddisfazione (juyu)".
"Jijuyu: accogliere, ricercare
attraverso se stessi; Zanmai, Samadhi. Zazen è Ji Juyu Zanmai”
"La pratica di
Zazen genera l'atto potenziale infinito che si ripercuote qui ed ora, attraverso
tutto il cosmo, e questo atto si perpetua per l'eternità: l'eternità si rende
viva nel presente, nel qui ed ora di ogni azione".
"Tutto ciò che vive con
noi (environnement) e la mente sono realizzati, sono il Risveglio
stesso".
“Quando una sola persona dimentica di sè siede in Zazen, in quel
preciso momento gli alberi, la terra, le montagne, i fiumi, i campi, i sassi
intensamente brillano, s'illuminano e ritornano tutta la loro energia al cosmo
intero"
“E’ divenire unità con il cosmo, con lo spirito del
Maestro".
"Tutto esiste inconsciamente naturalmente automaticamente, senza
che nessun pensiero dimori: è la giusta armonia che produce hishiryō.”
KYŌ GYŌ SHŌ ITTO, l'insegnamento (kyō), il Dharma,
la Parola, l'espressione creativa son di difficile realizzazione (shō) senza un
ripetuto esercizio (gyō).
Quindi Kyō gyō shō esistono in unità (itto), non
esistono separati.
“Kyō gyō shō sono lo Zazen stesso - la postura più grande,
la respirazione più profonda, la coscienza più vasta, infinita, il satori, la
più grande saggezza, hannya".
"Se una pietra, una colonna, una volpe
selvatica possiedono il vero Dharma e hanno ottenuto il midollo del Maestro,
dovete fare il massimo sforzo per servirli, anche a prezzo del sacrificio del
vostro corpo e mente".
"Se avete già incontrato il vero Maestro, abbandonate
le vecchie relazioni e non passate invano il vostro tempo. Concentratevi a
praticare la Via con il pensiero e il non-pensiero o anche solo con la metà di
questa mente. Praticate come per spegnere il fuoco che vi brucia sulla
testa".
"Un insegnamento singolare mira al darsi fedele. Dov'è il fiume, dove
si puō bere l'acqua pura? La mandria lo ignora, è il mandriano a condurla. Il
Maestro con la sua educazione, il suo zazen, le sue conferenze, i suoi
insegnamenti non fa che accompagnare il discepolo: con la ripetizione (gyō)
costui saprà da solo trovare il fiume e bere".
Zazen
incisione su pietra
di Paolo Taigō Spongia
BUTSU KŌJŌ NO HŌMON, "al di là del Buddha (Butsu
kōjō) è la porta del Dharma (hōmon)".
"Buddha è il nostro riferimento ideale
ma un eccessivo attaccamento lo rende separato da noi, come un oggetto esterno
trascendente. Essere-divenire Buddha è la dimensione del nostro corpo, della
nostra mente".
"Verso il Buddha, oltre il Buddha. Rispetta il Buddha ma non
dipenderne e non contarci. Ciò non significa andar contro l'insegnamento del
Buddha. Dopo la morte, nessuno ci darà un premio o una punizione. Qui ed ora,
Dio o Buddha sono- divengono in noi stessi. Come fare? Fresca, viva la vera
saggezza ad ogni istante si crea".
"Agire con uno spirito mushotoku, senza
scopo né profitto, è la giusta attitudine. La vera libertà è in noi stessi, al
di là di Dio o di Buddha. Quando entro nel Dojo e faccio sampai, mi prosterno
davanti alla statua di Buddha, ma soprattutto a voi, alla vostra postura di
Buddha viventi".
SHIN JIN ICHINYŌ, "Corpo e mente (shin jin) sono
unità (ichinyō)".
"Se corpo e mente sono in unità e in perfetta armonia,
condizione che si puō comprendere durante Zazen, il Samadhi si manifesta, la
vera Via del Buddha si realizza… Fra l'oggetto conosciuto e il soggetto che
conosce - nessuna differenziazione. Questo è governare il corpo e la mente. La
mente è come un cavaliere sul suo cavallo (il corpo).
'Non c'è cavaliere
sulla sella e sotto la sella non c'è cavallo', è un grande koan. Nella coscienza
hishiryo, né attaccamenti nè perturbazioni. Come le nuvole che si levano dalla
montagna, o il riflesso della luna sul fiume vallivo. La luna è me, io sono la
luna. / Che cos'è la luna? Che cosa sono io?/ Non si puō distinguerli./ La mia
mente e questa luna sono con-fusi./ La luna di questa notte ha rischiarato il
cielo / della mia mente".
"Dōgen diceva già nel XII secolo che si può pensare col corpo. E questa è un'idea che attualmente la scienza conferma. I grandi Maestri l'hanno presentito inconsciamente e l'hanno trasmesso ai loro discepoli. Oggi ci sono psicologi e fisiologi che s'interessano allo Zen, ma molto spesso essi non intendono praticarlo direttamente e non hanno modo di comprenderlo realmente. Voi che praticate siete molto preziosi e l'esperienza che vivete si rivelerà essenziale. Zazen è shin jin (corpo-mente) datsu (togliere) raku (gettar via): corpo e mente spogli. Così durante lo Zazen il potere cosmico fondamentale si compenetra nella totalità del corpo-mente (domanda-risposta interattiva) definisce la condizione di Samadhi".
HISHIRYO, la coscienza infinita.
"Qualcuno chiese
al maestro Zen Yakusan (cin. Yaoshan, 745-828): 'Maestro, che cosa pensate
durante Zazen?'. 'Penso senza pensare'. 'Come si può pensare senza pensare?'.
'Pensa - senza pensare pensa!'. Lascia che sia il corpo a pensare; dalla giusta
tensione nasce quello che chiamiamo "pensiero cosmico" o coscienza assoluta,
hishiryō - al di là del pensiero e del non-pensiero. 'Immobili come una
montagna, pensiamo senza pensare. Questa è in sè l'arte essenziale dello Zazen'
(Dōgen Zenji). Inconsciamente armonizzate con il cambiamento, vi tuffate
nell'esistenza, seguite il ritmo della vita, siete la vita, il Sè originale,
Buddha - pensate con il pensiero del Buddha, mente limpida dove tutto appare e
scompare in un lampo. E' come il cielo attraversato da nubi. Poche, molte o
nessuna, di qualunque forma o colore, non alterano nè disturbano il cielo. Così
i pensieri vengono e vanno liberi nella vastità della coscienza
hishiryō.
Hishiryō comprende in un solo sguardo la vita del mare e delle
onde. Non ci sarà mai un mare senza onde. Perciò la mente hishiryō, accogliente
e libera da ogni paragone, non fa differenza tra illusione e verità, non rifiuta
l'una per inseguire l'altra, ma accoglie quietamente il loro eterno
interpenetrarsi, come il respiro della vita; non discrimina tra il bene e il
male, tra le cose, tra gli esseri, così come la Via di Mezzo di Shakyamuni
Buddha. Non cercate dentro o fuori di voi questa mente hishiryō. Sedete con
vigore, tendete la nuca, rientrate il mento. L'attività della coscienza hishiryō
è esattamente questo e voi, che ne siate consapevoli o meno, ne state
partecipando".
Nana karobi ya oki
(Sette volte cadi, otto volte
rialzati)
incisione su pietra
di Paolo Taigō Spongia
MUSHOTOKU, l'azione senza scopo.
"Mushotoku é lo
spirito di non-profitto: senza scopo, senza un oggetto o un obiettivo definito,
con purezza e autenticità.
'Quando praticate il Buddha-Dharma' scrive Dōgen
Zenji 'non dovreste farlo per vostro vantaggio. Astenetevi dall'inseguire o dal
rifiutare qualunque cosa. Liberatevi dal desiderio per la fama e il profitto.
Non praticate zazen nell'intento di guadagnare una buona reputazione.'
E’
l'esercizio di zazen-shikantaza: solo e semplicemente seduti, nient'altro che
seduti. In ogni azione della vita è possibile applicarsi allo stesso modo,
spendendosi completamente in ogni cosa. Lo spirito di non-profitto è il genuino
esercizio della libertà, il segreto della pratica.
'Zazen è inutile, non
serve a niente!’, diceva Kōdō Sawaki. Il progetto umano non lo subordina. Anche
il desiderio di liberarsi dalla noia o dalla sofferenza, di realizzare la pace
dello spirito o di ottenere la saggezza è solo fabbricazione umana. Il Risveglio
è disfarsi di sé e di ogni ricerca. Nessun attaccamento, nessuna aspettativa -
perdita assoluta.
"Senza aspettarsi qualcosa in cambio, offrirsi a viso
aperto dando un senso di fiducia, di sollievo. Senza oggetto, è la mente non
impedita dal proprio egoismo. La libertà non è l'egoismo. Dare troppa importanza
a se stessi è solo fonte di preoccupazione, di difficoltà e di timori.
Inconsciamente, irriducibilmente liberi: mushotoku è l'abbandono di sé, dei
propri pensieri, delle costruzioni mentali. La vera compassione consiste in
questo abbandono, da cui trae origine e a cui ritorna."
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Through the sitting meditation (Za = to sit, Zen = meditation), the center of Zen practice, we educate powerfully in the same moment our mind and our body. Through a continuos attention to the breath and to the posture you arrive to cultivate , or better say to discover again, a quiet and serene mind. abandoning the deceiving ego,we are ready to receive with naturalness and spontaneously the teaching of the Master. SHI-KAN-TA-ZA, "simply to sit", is all we point to not only while we sit in Zazen, but also when we prepare tè, when we work in office or when we speak to everyone; it is a deep teaching that accompany us in every momenti of our life. Practicing Shikantaza and MUSHOTOKU (without purpose or profit spirit ) we learn a total activity, free from the conditioning and preconceiveds, that make us transparent to life. " Zen is the Way that get us through again to Universe" (Kodo Sawaki Roshi).